Acqui Terme – Terzo – Rocchetta Palafea – Canelli – S. Stefano Belbo – Loazzolo – Cassinasco – Bubbio – Monastero – Bistagno – Terzo – Acqui Terme.
È un viaggio di circa 50 Km. che si snoda a fianco delle vigne della langa posta tra Bormida e Belbo. Sono colline, quelle di Canelli e S. Stefano, di dolcissimo moscato, oltre che di pregnanti memorie pavesiane. Di frequente s’incontrano torri, a controllo un tempo dei percorsi tra Asti e la Marina.
Meritano una sosta:
Terzo. Luogo di risalto paesaggistico, disteso ai margini di un terrazzamento a picco sul Bormida. E’ visitabile la torre tardo trecentesca, da cui la vista spazia lontanissima su tutto l’Aquesana.
Rocchetta Palafea. Con la sua torre (secolo XIII-XIV) su di un poggio affacciato alla val Belbo e, in lontananza, fronteggiante il Monviso.
Canelli. Piccola cittadina ovunque famosa per le sue case vinicole; ha belle chiese sei-settecentesche e in alto, a sentinella della valle, il castello, ora dei Gancia.
S.Stefano Belbo. Il paese di Cesare Pavese, segnato dai celebri luoghi della “luna e i falò”. Conserva i ruderi di una massiccia torre del XII secolo e le elaborate absidi tardoromaniche (secolo XII-XIII) dell’abbazia di S. Gaudenzio (con in facciata un’epigrafe romana).
Cassinasco. Ad un apice del crinale tra Belbo e Bormida, svettante su ripide vigne, è segnato dai ruderi della torre romanica. Nei pressi, l’antica parrocchiale di S. Ilario (secolo XIV-XV) conserva tracce d’affreschi tardomedioevali.
Bistagno. “Villanova” duecentesca di geometrica precisione urbanistica, ha una slanciata torre medioevale – unico resto del castello – e una parrocchiale d’inizio ‘600, S. Giovanni, costruita intorno al campanile gotico della precedente chiesa.